Principi base Google Ads: come funzionano le campagne?

Aggiornato il: 24 Gennaio 2024

Pubblicato il: 15 Gennaio 2020

I principi base di Google Ads: una questione di visibilità

Se non vi si può trovare, come pensate di raggiungere nuovi clienti?
I due principali canali per essere “trovati” nel mondo digitale sono (semplificando di molto) la SERP dei motori di ricerca, e le bacheche dei social.
Cosa misurare su Google Ads
No, perché c’è una complicazione: la saturazione di informazione.
Il problema principale del marketer 2.0 infatti è proprio quello di far superare alla presenza digitale del proprio cliente la soglia di rumore di fondo indistinto – e altamente competitivo – per farla notare dai potenziali clienti.
Eppure la SERP è un’arena dove si lotta senza tregua per le prime posizioni, e le bacheche dei social sono sature di gattini (senza contare che gli algoritmi delle piattaforme cambiano in continuazione, facendo letteralmente il buono e il cattivo tempo).
Come fare quindi per ritrovarsi davanti agli occhi del cliente, possibilmente al momento giusto?
Pagando.

Cos’è e come funziona Google Ads

Google Ads è il programma di advertising online di Google. Vi permette di creare degli annunci (le ads) per raggiungere il pubblico interessato ai prodotti e ai servizi che offrite.
Il sistema di Google Ads (precedentemente conosciuto come Google AdWords) sfrutta il motore di ricerca di Google per mostrare al cliente un annuncio pertinente alla sua ricerca.
Stai cercando informazioni per cambiare il tuo vecchio materasso. Potresti ad esempio inserire la query “qual è il migliore materasso”. Nella pagina dei risultati vedrai che i primi posti sono occupati da annunci (individuati dall’etichetta “Annuncio” che li precede) che ti offrono proprio i materassi che, all’incirca, stavi cercando.
Esempio di SERP: qual è il migliore materasso
Domanda: ma se il web è saturo, come fa Google a scegliere che annunci mostrare?
Google Ads lo fa in base a due principi base:

  • Le keyword (quelle che l’utente inserisce con la query di ricerca e quelle usate per comporre gli annunci)
  • Il budget che l’advertiser ha destinato all’inserzione

Perché il meccanismo che fa girare le Ads di Google è quello dell’asta.
In pratica, chi investe di più si prende gli spazi migliori – quelli in cima alla SERP.
In seguito, l’advertiser pagherà a Google il costo del suo annuncio in base al numero di click effettivamente fatti sull’annuncio. Quanto è disposto a pagare – il tetto di spesa per click – l’avrà deciso in fase di composizione della campagna.
E’ per questo che le Google Ads fanno parte delle PPC – le campagne Pay-per-click.
Aspetta: tutto questo significa che se non ho grandi budget da investire, resterò per sempre indietro?

Come comporre una Ad performante

No – è la risposta alla domanda precedente – perché se siete in grado di comporre un annuncio performante, che possa attrarre il lettore e spingerlo a cliccarci sopra, sarete avvantaggiati nel meccanismo delle aste di Google Ads.
Gli elementi che dovrete considerare sono tre:

  • Qualità del messaggio scritto
  • Parole chiave utilizzate
  • Landing page coerente e ottimizzata

Un annuncio che li rispetta tutti e tre può spesso superare un annuncio sciatto, costruito senza logica e che non tiene conto del punto d’arrivo dopo il click. Anche se quest’ultimo ha un grosso budget.
Vediamo i due elementi “tecnici”.

Le parole chiave tra i principi base di Google Ads

Siamo sempre nell’ambito della competizione. Le parole chiave possono essere più o meno competitive, a seconda del traffico che sono in grado di generare.
Ai fini del nostro articolo, questo ci interessa perché con un adeguato lavoro di ricerca keyword è possibile individuare delle parole chiave più performanti (magari a coda media o lunga) meno battute dai nostri competitor, e sfruttarle per targetizzare utenti che stanno già facendo ricerche più consapevoli.
Questo si traduce anche nella minor necessità di budget cospicui da investire nella campagna PPC.

Un trucchetto di reverse engineering

Usare il keyword planner
State cercando degli argomenti per scrivere dei contenuti per il vostro blog, e non sapete su quali impegnarvi?
Usate il keyword planner di Google per vedere il costo PPC delle parole chiave: se sono oggetto di competizione, significa che interessano. Utilizzarle può essere un buon investimento.

“Fin qui, tutto bene”: l’importanza dell’atterraggio

Google Ads prevede che una volta cliccato sull’annuncio l’utente venga dirottato su una landing pageuna pagina di atterraggio.
Ora il focus si sposta verso l’engagement, perché la landing page deve mantenere la promessa fatta dall’annuncio, offrendo contenuti chiari, completi e attraenti. L’esperienza dell’utente deve essere soddisfacente in ogni momento successivo all’inserimento della query di ricerca.
Ecco perché la vostra landing page dovrebbe prevedere:

  • Un titolo efficace in linea con quello dell’annuncio
  • Una tagline che lo rafforzi, possibilmente emozionale
  • I benefici della vostra offerta
  • Un corredo di immagini (foto, illustrazioni e infografiche) esaurienti e rilevanti
  • Una call to action, magari distribuita in più punti della pagina
  • Un modulo per acquistare il vostro servizio o per lasciarvi mail e numero di telefono

Altro principio base: monitorare la campagna Google Ads

La piattaforma di Google Ads vi permette di monitorare le metriche che riguardano la performance dei vostri annunci (e la quantità di budget speso).
Saremo brutali: monitorare una campagna Google Ads significa non buttare via i vostri soldi. O peggio ancora, quelli dei vostri clienti.
Le metriche da tenere d’occhio:

  • CTR (click through rate): indica quanto spesso sono cliccati gli annunci. Un valore sotto l’1% in genere significa che la campagna è fuori target.
  • Avg. CPC (costo per click medio): da non confondere con il max CPC, indica quanto vi costa in media un click dell’utente sull’annuncio.

Infine, lo status della campagna vi indicherà se questa “sta andando” o se è ancora in corso di approvazione – e i vari livelli di approvazione – in pausa, disapprovata, sospesa, in attesa o finita. 
Monitorare queste metriche vi consente di ottimizzare le campagne attive, in modo che siano sempre più performanti.

Conclusione

L’argomento delle campagne a pagamento Google Ads non si esaurisce con i principi base, anzi: ad essere sinceri abbiamo appena iniziato a scalfirne la superficie.
I canali sui quali mostrare i vostri annunci sono più di uno (ci sono rete ricerca e rete display), c’è il quality score da valutare, la campagna ha una struttura complessa e ramificata, e c’è il design della landing page – un’attività per la quale solitamente si cercano professionisti specializzati.
La manualistica che Google mette a disposizione è completa e complessa, ed è da studiare per riuscire a ricavare il meglio da un sistema di advertising che può dare molto. E per non sprecare soldi.
Un corso ti permette di capire come funziona Google Ads, mettendo a fuoco i cardini della tecnica, e di iniziare da subito a costruire le tue Ads.

Glossario

PPC: campagne pubblicitarie che vengono pagate in base a quanti click attraggono. 
Tagline: la frase, diretta, concisa ed emozionale, che definisce il prodotto o il servizio.
Quality score: una metrica del sistema Google Ads che ti indica quanto landing page e annuncio sono pertinenti alle keyword che avete scelto di targetizzare.



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