Pubblicato il: 7 Luglio 2023
We Make Future è la Fiera Internazionale e Festival sull’Innovazione Tecnologica e Digitale, che ogni anno ci permette di vedere Rimini a giugno, quando ancora non è presa d’assalto dalla foga dei turisti di alta stagione.
Ogni anno lo aspettiamo con grande entusiasmo. È un’occasione per aggiornarsi e conoscere colleghi di tutta Italia – persone belle – con cui confrontarsi e mangiare un calamaro fritto.
È anche un momento in cui ti siedi ad ascoltare gli speech dei professionisti di cui per anni hai seguito la newsletter o i post social. Finalmente volti in carne e ossa!
Mentre guardiamo le registrazioni degli speech che non abbiamo potuto ascoltare (perché sovrapposti ad altri), ne approfittiamo per farvi una breve carrellata di alcuni interventi che ci sono piaciuti tanto, oltre al calamaro fritto, naturalmente 😉
Pietro Minto è la mente dietro a Link Molto Belli, newsletter che seguiamo dagli albori.
Per noi lui è proprio un “grande”, come si suol dire. È stato bello vederlo e sentirlo parlare dal vivo.
Cosa ci ha fatto capire: non è tutto Metaverso quel che luccica (anzi).
Miriam Bertoli è un’altra professionista che stimiamo molto. È un’habituée del WMF, e quest’anno ha parlato di un argomento che non ci era nuovo, ma sicuramente l’ha affrontato in modo interessante: i contenuti social vengono proposti agli utenti non tanto sulla base dei follow, ma dei loro interessi (o, almeno, quelli che la piattaforma social ritiene essere gli interessi di un utente).
Cosa ci ha fatto capire: i piani editoriali social sono un grande terreno di sfida per chi, come noi, li deve pensare con annessa una strategia di distribuzione coordinata con altre attività (blog, email, sito, SEO…). Siamo chiamati ad essere sempre più originali, ad essere bravi nel conoscere e capire il pubblico a cui ci rivolgiamo. A scalfire la superficie di un argomento e scegliere la prospettiva da cui raccontarlo.
Purna è una Senior Content Marketing simpatica e piena di energie – ottima presenza sul palco, davvero. Non la conoscevamo, perciò è stata proprio una scoperta.
Cosa ci ha fatto capire: che se ogni contenuto che prepariamo è un piccolo gioiello di comunicazione, possiamo progettarlo affinché sia declinabile (e quindi distribuibile) su più canali. In sostanza: la qualità vince mille volte sulla quantità.
Che splendore anche questo intervento. Niccolò Di Vito ha il brio tipico toscano, una presenza davvero coinvolgente sul palco – a fine speech, con tanto di colonna sonora commovente, ha sorpreso il pubblico con il lancio delle caramelle.
Cos’abbiamo capito: che il web ha bisogno di bellezza, bellezza, bellezza. E chi più di noi può creare dei contenuti belli belli belli in modo assurdo (a maggior ragione se video)?
“In un piano di marketing che vive sempre meno di attività continuative e sempre più di wave di comunicazione, il lancio di un nuovo prodotto è l’occasione perfetta per la creazione di una campagna creativa e strategica. Vedremo insieme quali sono gli step da seguire, approfondendo le differenze e i punti di contatto tra il mondo B2B e B2C. Una guida pratica per andare in rampa di lancio ed eseguire la procedura di decollo…senza nessun atterraggio d’emergenza!”
Di Marketing Arena conoscevamo già il buon Giorgio Soffiato, e Alberto Collet è stato un’ottima scoperta. Anche lui ottima presenza scenica e assolutamente dinamica, nonostante l’argomento fosse piuttosto corposo.
Cosa ci ha fatto capire: che le domande da porsi prima di avviare un’attività DEVONO essere tante. Obiettivi, budget e aspettative sono solo la punta dell’iceberg!
Questo è uno degli speech più belli che abbiamo seguito, di sicuro il più emozionante:
“Oggi è impossibile pensare ad un mondo senza la sua dimensione digitale. Siamo costantemente sottoposti a stimoli esterni che diventano il nostro termine di paragone e che proviamo ad imitare quotidianamente. Il primo passo per conoscere le complessità del periodo in cui viviamo è riconoscere l’impatto che tutto ciò ha su di noi: questa coscienza di sé e di quello che si sta utilizzando può portare ad un uso più adeguato e funzionale dei social. Che ruolo hanno i social media in tutto questo? Che impatto hanno sulla percezione del proprio corpo? Come i brand parlano di corpo,cibo e peso e cosa c’entra tutto questo con i Disturbi Alimentari?”
Che dire, qui abbiamo capito ancor di più quanto pesa il nostro ruolo di comunicatori. Quanto anche noi siamo causa di tante cose che succedono nella testa delle persone – una responsabilità enorme. Chiudiamo questa carrellata con un consiglio, di cuore: andate a vedere cosa fa Aurora Caporossi.
Questo articolo nasce come piccolo resoconto di un’esperienza che viviamo sempre con gioia, e quindi dalla voglia di condividerla con voi. Ma vuole essere anche una rosa di spunti e temi da approfondire, se vi interessa comunicare online con un po’ di etica e grano salis. Buona esplorazione!
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